
Se è vero che da ogni viaggio si torna con un vantaggio, andare ad Ariccia è come intraprendere un cammino alla scoperta di un vero e proprio luogo di interpretazione; vi farà scoprire cose che arricchiranno il vostro bagaglio emotivo e culturale.
Si parla di arte, miti e leggende, della sapienza antica e misteriosa dei piccoli borghi del Lazio spesso sconosciuta e sottovalutata.
Vallericcia, la vallata con i resti dell’antica città

Sotto il ponte monumentale che accoglie i visitatori all’ingresso di Ariccia, sorge Vallericcia una vallata formatasi da un antico lago nato dall’eruzione del Vulcano Laziale, prosciugatosi in età romana e medioevale. Qui giacciono i resti dell’antica città latina Aricia, tra cui quelli della probabile porta meridionale di accesso all’urbe, chiamata Bastio del Diavolo; i resti di un tempio dedicato a Giunone; e il passaggio dell’Appia Antica con i suoi sepolcreti.
Tutte le stradine portano a Palazzo Chigi

Passeggiando nel borgo medioevale, tra vicoletti ed arcate, di tanto in tanto fermatevi a parlare con gli anziani del posto per ascoltare da loro i racconti di vecchie case i cui muri, ricoperti di edera e rampicanti, sembrano siano i preferiti della misteriosa e altrettanto bella matrona dalla chioma lunga, folta ed arricciata: l’ Imbriana.
Ma prima di parlare della leggenda che avvolge la matrona latina, attenti a non perdere la bussola e puntate dritti a Palazzo Chigi. Arroccato su una delle estremità del Ponte di Ariccia, l’edificio si fregia di un’importante collezione di dipinti, sculture e arredi.

Al suo interno, si può godere del paesaggio offerto dal Parco Chigi, una gemma del Parco Reginale dei Castelli Romani.
La Bella Imbriana, matrona indiscussa del focolare domestico

Diffusa nell’area del basso Lazio, anche ad Ariccia aleggia la leggenda della Bella Imbriana, la fata della casa, molto spesso confusa con i numi tutelari della mitologia romana. Molto più probabile, l’assonanza è con la Dea romana Vesta, protettrice verigine della casa, del focolare e della famiglia. Alla Dea venivano dedicati sacrifici e libagioni nell’ambiente domestico.
La Bella Imbriana è per gli abitanti di Ariccia una presenza fondamentale e positiva. Una fata buona che protegge la quiete e la salute dei membri della famiglia. Se, entrando in casa, vi capita di vedere un geco o una farfalla, potrete dire di averla vista. Sì perchè questa fatina benevola mal volentieri tende a mostrarsi e quando sceglie di rivelarsi di solito lo fa per pochissimi istanti e di mattina!