La Tuscia è una vasta area in cui sono state rinvenute numerose tracce a testimonianza della presenza etrusca nel Lazio. In questa zona, in particolare, sorge la complessa Necropoli di Centocamere (Casale Centocamere) disposta su più piani e strutturata su decine di cunicoli.

Un dedalo di camere e cunicoli
La Necropoli di Centocamere sorge nei pressi del centro abitato di Grotte di Castro ed è così chiamata per le numerose tombe, circa una cinquantina, collegate tra loro da un intricatissimo sistema di fori e cunicoli.

L’intera collina su cui sorge la Necropoli è ricca di scavi. La tomba più grande misura 16 metri di lunghezza con 5 camere consecutive in grado di ospitare all’epoca 19 defunti. La grandezza delle singole camere, alcune di dimensioni notevoli, non è l’unica peculiarità di questa Necropoli. L’intera struttura infatti è disposta su più piani, pare ce ne siano almeno 3.
Attraverso le stanze tematiche, si possono ripercorrere la storia, gli usi e costumi degli etruschi. Ammirare ad esempio gli splendidi corredi funerari rinvenuti nelle necropoli, con il tema “il maschile ed il femminile”, comprendente gli oggetti per l’ornamento e la cura del corpo femminile e le armi degli uomini guerrieri.
Le necropoli rappresentano una fonte da cui trarre informazioni anche della vita quotidiana degli Etruschi, ciò di cui si nutrivano, dove venivano conservati gli alimenti o addirittura come era allestito un banchetto. Insomma, usi ed abitudini di questo antico popolo. Infine, le ricostruzioni funerarie permettono di avere sufficienti indicazioni sullo stato sociale del defunto, nonché sul sesso, attraverso oggetti che venivano collocati all’interno della tomba. La ricchezza storica di questo sito non si ferma solo all’epoca etrusca: ad esempio alcuni scavi hanno portato alla luce lavori su roccia realizzati anche nel medioevo, le cosiddette colombaie.
Nei pressi della Necropoli di Centocamere troviamo anche la Necropoli di Pianezze, costituita principalmente da tombe a camere scavate nel tufo, che a differenza di Centocamere, presentano un accesso alle stanze attraverso un lungo corridoio da cui si accede ad un atrio e alle varie camere. Alcuni studi hanno inoltre evidenziato un tratto del sentiero antico che gli etruschi percorrevano durante le cerimonie funebri.
Perchè dovremmo visitare la Necropoli di Centocamere? Sebbene sia molto piccola, questa necropoli è molto antica, infatti il suo utilizzo documentato risale al VII secolo a.C. e, pur non essendo dipinte, le tombe in essa rinvenute presentano un fascino peculiare.




Il periodo etrusco che diede vita a Grotte di Castro

In epoca etrusca, il villaggio di Grotte di Castro localizzato su una collina lungo la strada che congiungeva il paese al Lago di Bolsena per molti anni venne identificato con il nome di Tiro.
Questa cittadina nel VII secolo venne completamente distrutta dai Longobardi. L’evento fu così feroce che una vicina località ancora oggi nota con il nome “valle muje” ovvero Valle degli Urli, ereditò questo nome dalle grida di terrore che si levarono dagli abitanti di Grotte di Castro durante quell’evento.
I superstiti si rifugiarono in località nei dintorni ritenuti più sicuri e lì fondarono piccoli nuclei abitativi di Gradoli, San Lorenzo e Grotte di Castro. In particolare il nome di quest’ultimo venne scelto per la presenza di numerose caverne sotto la rupe, visibili ancora oggi e che allora rappresentarono un rifugio sicuro in caso di aggressione!