Faggeta del Monte Cimino: Patrimonio naturale tutelato dall’UNESCO

Faggeta del Monte Cimino
Faggeta del Monte Cimino

Chi ama la natura e la tranquillità conosce bene il Monte Cimino e la sua maestosa faggeta. Meta ideale per concedersi lunghe escursioni o piacevoli passeggiate immerse nel verde, a piedi o in mountain bike.

Un’oasi, dunque, avvolta dal verde dei boschi e l’azzurro del cielo, che si tinge di nuovi colori ad ogni stagione: dall’esplosione cromatica delle fioriture primaverili, al verde intenso delle folte chiome dei faggi in estate, per poi passare ai toni caldi dell’autunno e il bianco candido dell’inverno.

La Faggeta del Monte Cimino, un luogo che tutto il mondo ci invidia

Faggeta del Monte Cimino
Faggeta del Monte Cimino

La Faggeta si estende sulla sommità del Monte Cimino ad oltre 1000 metri di altitudine, in un suggestivo scenario naturale, ed occupa un’area molto vasta di oltre 50 ettari di terreno. Nel bosco sono presenti molte varietà di alberi ed arbusti, sebbene il vero patrimonio sia costituito dai faggi secolari, alcuni dei quali superano i 200 anni di età. Motivo questo che l’è valso l’appellativo di foresta vetusta.

La suggestiva Faggeta di Soriano nel Cimino è tra le più maestose ed imponenti dell’Italia Centrale e dal 2017 è sata proclamata Patrimonio naturale dell’umanità.

Una storia ultracentenaria

La Faggeta del Monte Cimino - Ingresso all'area verde
La Faggeta del Monte Cimino – Ingresso all’area verde

La Faggeta Vetusta di Soriano nel Cimino racconta ai suoi visitatori una lunghissima storia.
Prima ancora di inoltrarsi nella fitta vegetazione del bosco, si è accolti da un masso di trachite: una roccia magmatica effusiva, testimonianza dell’importante attività vulcanica dell’area circostante. Attorno a questo masso, chiamato Rupe tremante, ruotano non poche curiosità e leggende.

Nonostante il suo peso si aggiri intorno alle 250 tonnellate, questo grande masso è rimasto in bilico sopra una sporgenza rocciosa del terreno in seguito ad erosione della rimanente parte della base d’appoggio, può essere fatto oscillare facilmente con un semplice palo di legno usato come leva.

Faggeta del Monte Cimino - Rupe Tremante
Faggeta del Monte Cimino – Rupe Tremante

Proprio per questa cartateristica, 2000 anni fa, Varrone ne parlò come del “totius mundi portentum”, il Gallo quale “terrestre navigiun” mentre Plinio il Vecchio la descrisse definendola “natuurae miraculum”.
Tuttavia, la storia della Faggeta di Soriano del Cimino viene fatta risalire alla tarda età del bronzo: scavi archeologici e studi hanno rilevato numerosi resti di insediamenti etruschi e romani proprio all’interno di quest’area verde.

Una foresta di Faggi a 1000 metri di altezza

La composizione dei suoli del Monte Cimino è di origine vulcanica, il che lo rende tra i più fertili di tutta l’Italia centrale, permettendo ai faggi di crescere fino a 50 metri e più.

La Faggeta si sviluppa per circa 60 ettari, con un’altitudine che varia dai 1054 m della cima a una quota di 800-850 m.

L’area che meglio si è conservata nel corso dei secoli è senza dubbio la parte nord-orientale del Monte Cimino, lungo i valloni dove scorrono i corsi d’acqua. Ciononostante, è possibile trovare faggi anche in prossimità delle piccole lacune createsi nella copertura dei cedui.

La Faggeta Vetusta è caratterizzata dalla presenza di numerosi alberi di grandi dimensioni, con fusto per una buona parte sgombero da rami e la chioma inserita in alto. Oggi è relegata alla sommità del Monte al di sopra dei 900 m di quota, ed è uno degli ultimi frammenti di un’antica ed estesa foresta, la Selva Cimina, descritta da Tito Livio come impenetrabile e spaventosa. È popolata da alberi enormi la cui età si aggira mediamente intorno ai 150 anni, con alcuni esemplari che superano anche i due secoli di età.

Faggeta del Monte Cimino
Faggeta del Monte Cimino

Gli esemplari più antichi mostrano una chioma ampia e grossi rami inseriti nella parte basale del fusto: ciò testimonia che il loro sviluppo è avvenuto in un ambiente più aperto, forse in pascoli intervallati da arbusti dove venivano allevati maiali allo stato brado.

La struttura del bosco del Monte Cimino è prevalentemente costituita da alberi aventi la stessa età. È comunque possibile riconoscere tre diversi gruppi di piante con una differente età media:

  • Piante giovani di età tra i 30 e i 50 anni con diametri compresi tra i 5 e i 30 cm;
  • Piante adulte di età convenzionale di 135 anni con diametri compresi tra i 25 e i 90 cm;
  • Piante vetuste con età superiore ai 200 anni con diametro maggiore di 80 cm.

La riscontrata coesistenza di gruppi di piante di diversa età dimostra un principio di evoluzione naturale orientato verso un aumento della complessità della foresta.

Attualmente la Faggeta attraversa lo stadio denominato di transizione demografica, durante il quale il bosco coetaneo si trasforma gradualmente in una foresta vetusta ad elevata biocomplessità.

Tali caratteristiche fanno sì che la Faggeta sia considerata uno dei rari lembi di foresta vetusta di grandi dimensioni presenti in Europa.

Faggeta del Monte Cimino – Le verdi Chiome dei Faggi