Torre Alfina e il suo Castello da fiaba

Torre Alfina e il suo Castello che domina il borgo, arroccato su di una collina immersa in un bosco.
Il Castello di Torre Alfina ed il suo borgo – Photo credits: https://bit.ly/3efawR1

Di castelli, nel Lazio, ce ne sono molti, ma pochi sembrano uscir fuori da una fiaba come il Castello di Torre Alfina, borgo dell’Alta Tuscia laziale. Frazione del comune di Acquapendente, Torre Alfina sorge a circa 600 metri slm, in cima ad una collina dell’Altopiano dell’Alfina, immersa nel Bosco del Sasseto, all’interno della Riserva Naturale del Monte Rufeno.

Al confine tra Lazio, Umbria e Toscana, in provincia di Viterbo, questa zona presenta un alto valore naturalistico e paesaggistico, cui il borgo di Torre Alfina, dominato dal suo castello da fiaba, conferisce un tocco di magia e di incanto. Come tanti altri borghi medievali della zona e del Lazio, Torre Alfina si sviluppò intorno ad una torre di avvistamento preesistente, probabilmente eretta nel VIII sec. da Desiderio, ultimo re dei Longobardi. Il suo sviluppo è indissolubilmente legato a quello del Castello che sorse intorno alla Torre primitiva, subendo numerose trasformazioni nel corso dei secoli.

Ma da dove deriva l’atmosfera fiabesca che oggi si attribuisce a questo antico borgo e, soprattutto, al suo Castello? Cercheremo di scoprirlo insieme in questo racconto. Siete pronti?

Il Castello di Torre Alfina: un po’ di storia

Il Castello di Torre Alfina, vista della torre primitiva di origine longobarda e del cortile rinascimentale. In primo piano il giardino realizzato nei primi anni del Novecento.
Castello di Torre Alfina, cortile rinascimentale – Photo credits: https://bit.ly/3yZX7nG

Dall’VIII secolo in poi, con l’espandersi del borgo, la rocca originaria venne ampliata e fortificata con la costruzione di una cinta muraria dotata di bastioni e porte di accesso, delimitata dalle mura delle case che gli erano state edificate intorno. La torre originaria venne inglobata nelle edificazioni che durante i secoli costituirono il complesso del Castello: tra queste, venne costruito un palazzo che, nel XIII secolo fu dimora prima dei Risentii e poi della famiglia dei Monaldeschi di Orvieto.

Il Castello di Torre Alfina passò al ramo dei Monaldeschi della Cervara che ne furono proprietari fino alla seconda metà del Seicento; a metà del XVI secolo, quando il borgo si era già costituito in comune indipendente, fu ereditato da Francesco Sforza della Cervara, ex capitano di ventura, cui si deve la trasformazione dell’antico Castello medievale in elegante e ricca dimora rinascimentale.

Circa un secolo dopo, Torre Alfina e il suo castello passarono per via ereditaria ai marchesi Bourbon del Monte, iniziando da questo momento in poi un lungo periodo di declino, che vedrà il Castello diventare quartier generale delle truppe garibaldine nel 1867.

Tuttavia nel 1880, il Castello di Torre Alfina e i suoi possedimenti vennero acquistati dal ricco banchiere belga di origine ebraica Edoardo Cahen d’Anvers, nominato Marchese di Torre Alfina nel 1885 dal re Umberto I. Nelle mani dell’architetto senese Giuseppe Partini, l’antico Castello fu completamente trasformato in un maniero in stile neogotico, secondo lo spirito dell’epoca.

Degli edifici e strutture precedenti rimase ben poco – l’antica torre, la Porta Vecchia, parte del cortile rinascimentale e un’ala interamente affrescata – mentre il suo esterno venne rivestito completamente con la pietra grigia basaltica proveniente dalla vicina Bagnoregio. I lavori continuarono fino agli anni Venti del Novecento con il figlio di Edoardo, Teofilo Rodolfo, interessando anche parte del borgo ed il bosco sottostante, su cui, una volta reso agibile, venne costruito un bellissimo giardino pensile. Il Bosco del Sasseto ed il Giardino Cahen d’Anvers contribuirono a creare quell’atmosfera incantata, già propria di questo Castello, che lo rende unico nel suo genere.

Il nuovo aspetto del Castello di Torre Alfina ne esaltò il carattere epico, arricchendo di una vena fantastica, ispirata anche dal bosco, un luogo che trasudava una storia lunga di famiglie e grandi uomini, intrisa di impegno politico, battaglie, lotte, sconfitte e vittorie .

La storia del Castello di Torre Alfina, tuttavia non terminò con Rodolfo Cahen, che lo abbandonò con la promulgazione delle leggi razziali; durante la II Guerra Mondiale divenne quartier generale tedesco, essendo poi depredato. Passato nelle mani di nuovi proprietari, fu acquistato dal presidente del Perugia, Luciano Gaucci, e messo recentemente all’asta in seguito al fallimento della suddetta squadra di calcio.

Il Castello di Torre Alfina, location ideale per matrimoni da favola

Castello di Torre Alfina, vista di una delle gallerie interne, interamente affrescate, utilizzate per celebrare matrimoni da favola.
Castello di Torre Alfina, una delle sale interne – Photo Credits: https://bit.ly/36EgZR8

In attesa di trovare un nuovo compratore, il Castello di Torre Alfina è stato affittato alla holding internazionale Boscolo, che lo ha trasformato in una location ideale per celebrare matrimoni da favola.

Immaginate di celebrare il rito civile nel giardino laterale e di accogliere gli invitati in una delle tante sale del Castello:

  • dalla Galleria Edoardo Cahen, alla Sala Luzzi, al piano terra;
  • dalla Galleria Rodolfo Cahen, al Salone Ippolito Scalza, alla Sala Pietro Ridolfi, alla Sala del Cinquecento al primo piano.

Oppure di organizzare un buffet intimo e originale nella cucina e nell’antico tinello con camino dell’Ottocento; sorseggiare un bicchiere di rum e assaporare dell’ottima cioccolata mentre si fuma un sigaro nella Sala del biliardo; distribuire le bomboniere nella Sala Matilde. O, infine, dopo aver salutato gli invitati, ritirarsi nella suite matrimoniale e godersi l’intimità di questo luogo magico con pochi amici o parenti alloggiati nelle due camere matrimoniali a servizio dei clienti!

E per chi non ha intenzione di sposarsi, o non ambisce a celebrare un matrimonio da favola? Niente paura, non è necessario convolare a nozze e spendere una fortuna per visitare il Castello di Torre Alfina! Durante il fine settimana si ha comunque la possibilità di conoscerlo, prenotando una visita guidata che ve ne farà scoprire la magia e la bellezza!