Alla scoperta di Montasola con le Giornate Fai di Primavera

Montasola, borgo della Sabina, in provincia di Rieti, vista dalla strada che sale al borgo.
Montasola – Photo Credits: https://bit.ly/3hk9W6H

Montasola è una delle due località della Sabina che, quest’anno, partecipano alle Giornate Fai di Primavera, organizzate in tutta Italia il 15 e 16 maggio. Il Lazio è presente con 11 località, compresa Roma, con un totale di 27 siti da visitare. In alcuni di questi luoghi si concentrano, infatti, più siti: solo a Roma se ne trovano sette. Oltre alla Capitale, nella lista delle località del Lazio, sedi delle Giornate Fai, si trovano:

  • Aquae Tauri-Civitavecchia (RM)
  • Bagnoreggio (VT)
  • Montasola (RI)
  • Petrella Salto (RI)
  • Sacrofano (RM)
  • Tivoli (RM)
  • Castel Gandolgo (RM)
  • Rocca Priora (RM)
  • Bassiano (LT)
  • Gaeta (LT)

Le Giornate Fai di Primavera sono un appuntamento ormai consolidato in Italia: giunto alla sua ventinovesima edizione, si tratta del più importante evento nazionale che, ogni anno, in primavera e in autunno, celebra il patrimonio culturale e paesaggistico italiano. Quest’anno, poi, come lo scorso anno, le Giornate Fai si arricchiscono anche di un ulteriore significato, quello della ripartenza, dopo i lunghi periodi di lockdown che hanno messo a dura prova il mondo della cultura. Durante queste Giornate si ha la possibilità di visitare luoghi che normalmente sono chiusi al pubblico, o di scoprire località poco note, ma ricche di bellezze. Un’occasione, quindi, che sarebbe un peccato non sfruttare, come nel caso della visita al piccolo borgo di Montasola.

Arroccato a circa 600 metri di altezza sul cucuzzolo del Monte San Pietro – un tempo chiamato Monte Asola, da cui deriva il nome del borgo – Montasola si affaccia sulla stretta valle del torrente l’Aia, che, più a sud, confluisce nel Tevere, offrendo una vista mozzafiato sulla vallata e sul Monte Soratte. Il piccolo borgo, che oggi conta meno di 400 abitanti, è circondato da boschi di alloro, olivi e campi, e domina dall’alto i borghi arroccati sulle colline della vallata. Sicuramente, dal punto di vista paesaggistico, si tratta di un luogo speciale, ma la sua bellezza non si ferma qui. Scopriamone, quindi, le particolarità che lo hanno portato ad essere scelto come una delle mete delle Giornate Fai di Primavera 2021!

Montasola, l’antica Curtis de Lauri

Vista di Montasola dalla Montagnola di Torri. Il borgo è arroccato a circa 600 metri di altezza sul cucuzzolo del Monte San Pietro, in alta Sabina.
Montasola e la sua posizione strategica – Photo Credits: https://bit.ly/3hk9W6H

Le origini del borgo di Montasola risalgono all’Alto Medioevo quando, nelle mani dei monaci dell’Abbazia di Farfa, venne riorganizzato l’antico insediamento della Curtis de Lauri, sorto sui resti di una villa rustica romana, e successivamente distrutto dai Goti. I monaci ricominciarono a coltivare le terre e favorirono, così, la nascita di un nuovo nucleo agricolo circondato da case coloniche.

Sottratto all’Abbazia di Farfa, prima del 936, venne fondato il Castellum de Lori; passato nelle mani della Chiesa nel XII secolo, l’11 agosto 1191 Celestino II fondò, con una bolla papale, il Castrum di Montasola . La sua posizione strategica, sulla valle che da Roma porta a Terni, lo rese uno dei castra specialia della Chiesa, governati dai Pontefici.

Fino alla metà del XIX secolo, quando diventò comune autonomo, Montasola fu dominio di alcune delle più importanti famiglie aristocratiche romane – i Savelli e gli Orsini – che, insieme alla Chiesa, se ne contesero ripetutamente il possesso. Con l’Unità d’ Italia, entrò a far parte della provincia di Perugia, per poi passare, nel Novecento, alla provincia di Roma e, finalmente, alla provincia di Rieti.

A passeggio nel borgo di Montasola

Montasola e la sua Porta Urbica, l'unica delle 16 torri medievali che circondavano il Castrum, rimasta in piedi. La Porta segna l'ingresso al borgo sabino.
Montasola, la Porta Urbica – Photo Credits: https://bit.ly/3hk9W6H

L’isolamento di Montasola, dovuto alla sua posizione strategica, ha permesso che, durante il corso dei secoli, il borgo conservasse intatto il suo impianto medievale: vicoli stretti, pavimentati in cotto e pietra, che salgono in maniera concentrica fino alla rocca, in cima alla collina. Le strutture ed edificazioni medievali sono state però modificate durante il periodo rinascimentale: rimangono in piedi la Porta Urbica, che segna l’ingresso al borgo, ed un torrione ellittico con una base a scarpa, molto rimaneggiato nella parte superiore, da cui, però, si gode di uno splendido panorama. Le altre 15 torri che circondavano il Castello, danneggiate dai frequenti terremoti che hanno colpito la zona nel corso della storia, sono state inglobate negli edifici costruiti in epoche posteriori

Oltrepassata l’antica Porta medievale, inizia la passeggiata che vi porterà fino alla Rocca! Risaliti i gradini, camminando su via Piana, si potrà osservare il seicentesco Palazzo Pucci. Giunti in Piazza Umberto I, conosciuta da tutti come Piazza Simone, troverete il Palazzo dell’Opera Pia Cimini, cui appartenevano l’ Ospedale, un Oratorio, la Chiesetta dell’Oratorio, la farmacia e la Chiesetta del Monte, localizzata nel Parco del Monte. Quest’ultimo è una terrazza naturale da cui si gode un panorama mozzafiato sulla vallata fino al Monte Soratte.

Ancora pochi passi e giungerete in Piazza San Pietro, dove si trova il palazzo Comunale, una fontana, la ruota per la molitura, il Palazzo dell’Archivio ed il forno Comunale, usato ancora oggi. Su questa piazza, cuore del borgo, si trova anche la Chiesa dei Ss. Pietro e Tommaso. Al suo interno potrete ammirare i resti di un affresco del tardo trecento, che risale alla chiesa originaria.

Durante le Giornate Fai, l’itinerario sarà arricchito dai racconti dei volontari che vi accompagneranno, e di due archeologi dell’Università La Sapienza di Roma, che vi narreranno la storia di questo affascinante borgo. Scoprirete la storia di Francesco Cimini, il benefattore che, divenuto improvvisamente ricco, alla sua morte, nel 1712, lasciò tutti i suoi averi a Montasola, permettendo cosi la costruzione del Complesso dell’Opera Pia Cimini. Ascolterete dalle voci di Maria Rosa Conti ed Enrico Scarinci la storia e la pratica del “canto alla Montasolina”, un canto tipico della tradizione contadina a due voci.

Ci sarà, inoltre, la possibilità di visitare il Giardino Colle Mola, una piccola oasi di biodiversità situata a circa 2 km dal borgo di Montasola. In questo giardino, creato e curato dalla signora Anna Rita Di Giovanni, sono presenti circa 1.500 tipi di piante. Visitarlo in questo periodo dell’anno sarà un’esperienza sensoriale unica, che vi avvolgerà in mille colori e profumi.

Insomma, cosa aspettate a prenotare la vostra visita a Montasola? Ricordatevi che la prenotazione è obbligatoria e, per farlo, c’è tempo fino a venerdì alle ore 13.00 ! Nel caso i posti fossero già esauriti, però, non desistete! Montasola vi aspetta…