Grottaferrata: il lato elegante dei Castelli Romani

Grottaferrata -Abbazia San Nilo - Credits: saraalessandrini.it
Grottaferrata -Abbazia San Nilo – Credits: saraalessandrini.it

Quando si pensa ai Castelli Romani, ritornano alla mente le giornate goderecce e spensierate, le scampagnate all’insegna della spontaneità. Eppure, in questa bellissima zona a ridosso della Capitale, esistono numerose località che, per le loro ricchezze storico-artistiche, sono sinonimo di prestigio e eleganza. Prima fra tutte Grottaferrata, una delle mete turistiche più conosciute dei Colli Albani. Una cittadina raffinata, dunque, situata tra Marino e Frascati e famosa per le sue numerose ville nobiliari e le tante chiese situate all’esterno e all’interno del centro urbano.

Santa Maria di Grottaferrata: un’abbazia nel cuore della città

Tra le perle architettoniche che arricchiscono il centro storico di Grottaferrata, spicca una gemma. Si tratta dell’Abbazia di Santa Maria di Grottaferrata, nota anche come Abbazia di San Nilo, una delle sedi della Chiesa bizantina cattolica in Italia. Fondata nel 1004 da San Nilo da Rossano, divenne ben presto un importante centro culturale. La sua unicità è data dal fatto che, nonostante sia stata fondata prima dello Scisma che portò alla rottura tra la Chiesa Romana e quella di Costantinopoli, è sempre stata un bene in comune con il Vescovo di Roma, pur conservando il rito Bizantino-Greco.

Grottaferrata, una città nobiliare

Al di là delle tante Chiese che “affollano” sia l’interno che l’esterno del centro storico, Grottaferrata è impreziosita da numerose ville nobiliari, purtroppo non aperte al pubblico. Di certo, tre sono le più famose. Scopriamole insieme.

Villa Cavelletti, che assunse il nome attuale quando nel 1956 il marchese Ermete Cavalletti acquistò la tenuta dal cardinale Bartolomeo Cesi. La Villa venne costruita e arredata nel Settecento e oggi ospita una comunità cattolica d’integrazione e la prestigiosa Accademia per la Teologia del Popolo di Dio. Se non bastasse a stuzzicare la curiosità nello scoprire questo piccolo gioiello, all’interno della tenuta vi è una necropoli considerata tra le più estese dei Colli Albani.

Villa Dusmet, invece, fu costruita davanti a Villa Arrigoni-Muti alla fine dell’Ottocento da Zeffiro Rossellini e venduta nel 1919 al marchese Alfredo Dsmet. Oggi la villa è dimora delle suore Pallottine che l’acquistarono nel 1966.

Concludiamo il tour delle ville nobiliari con Villa Rasponi situata in una tenuta a nord est della cittàdina. Nel Settecento la proprietà appartenne alle famiglie Scarsella e Lema, e venne acquistata da Eugenio Rasponi nel 1821. All’interno sono presenti affreschi eseguiti da Domenica Crespri, detto “il Passignano”, Pietro da Cortona e Ludovico Cardi, detto “il Cigoli”.

Un borghetto fuori borgo

Grottaferrata – Borghetto – Credits: tesoridellazio.it

Al di fuori del centro storico si erge il Borghetto di Grottaferrata: un castello edificato nel X secolo su ordine dei Conti di Tuscolo. Proprio contro i Conti di Tuscolo e il loro Castello si schierarono i monaci dell’Abbazia di Grottaferrata che stilarono un documento in cui definivano la roccaforte una taberna in burgo de Tuscolana.

Il motivo? Probabilmente dovuto all’imposizione di una tassa sul passaggio del Borghetto, voluta dagli stessi Conti e che, nel tempo, portò all’abbandono della strada nel periodo medioevale.