A Nemi e a Terracina la fragola è la Regina!

Fragole – Photo Credits: https://bit.ly/fragola-bosco

Primavera, tempo di fragole! Nel Lazio, sono famose quelle di Nemi, nella zona dei Castelli Romani, e quelle di Terracina, nel litorale pontino. Il piccolo e incantevole borgo laziale in provincia di Roma e la cittadina marinara in provincia di Latina, però, non sono gli unici centri di produzione di fragole della nostra regione.

Fragole di ottima qualità si producono infatti anche:

  • a Carchitti, nei pressi di Palestrina, in provincia di Roma
  • a Vico, in provincia di Viterbo
  • a Villa Santo Stefano, in provincia di Frosinone
  • nella zona che comprende i comuni di Monte San Biagio, Sonnino, Fondi, Pontinia, San Felice Circeo, Sabaudia e Priverno, in provincia di Latina.

A Nemi e a Terracina, però, le fragole hanno una tradizione più antica e sono divenute nel tempo il simbolo di queste due località così diverse. Si tratta, ovviamente, di due differenti varietà di fragole che hanno trovato in queste due zone del Lazio il terreno e il clima ideali per crescere al meglio e diventare un prodotto d’eccellenza di questi due territori.

Le fragoline di Nemi

Crostatina con crema chantilly e fragoline di Nemi – Photo Credits: Maria Cesaria Giordano, https://bit.ly/3eLdrP4

A Nemi, lo splendido borgo dei Castelli Romani affacciato sul lago omonimo, cresce una varietà di Fragaria vesca semperflorens o fragola di bosco europea. Sulle pendici boscose della valle del Lago di Nemi questo tipo di fragola selvatica, piccola e profumata, dal sapore dolce-acidulo, ha trovato il suo habitat naturale, probabilmente, già da molti secoli.

Il particolare microclima e il lavoro costante della popolazione locale (raccolta delle piantine di fragole selvatiche nel sottobosco e trapianto nei terreni terrazzati affacciati sul lago o sulle sue sponde) ha favorito, nel tempo, una coltivazione rigogliosa di questo frutto. Le piantine sono messe a dimora a partire da marzo/aprile, mentre le fragoline vengono raccolte da maggio ad ottobre. Oltre alle fragoline si coltivano anche i fragoloni.

La mitologia vuole che le fragole abbiano origini divine e parlino d’amore. Secondo la leggenda, infatti, Venere e Persefone si contendevano l’amore di Adone. Un giorno Persefone, gelosa di Venere, chiese aiuto a Marte, a sua volta geloso di Adone. Il Dio della guerra prese le sembianze di un cinghiale e durante una battuta di caccia nel Nemus Nemoris, il bosco sacro della dea Diana che si specchia sul Lago di Nemi, uccise il rivale in amore. Le lacrime di Venere caddero sul corpo insanguinato di Adone, e lì in quel luogo crebbero bellissime piante di fragole di bosco, a forma di cuore rosso.

I Romani le chiamavano fragrans, per il loro profumo intenso, e ne consumavano in abbondanza durante le Adonie, le feste primaverili in onore di Adone e dell’amore. Non si sa esattamente quando la coltivazione delle fragole sia stata introdotta a Nemi, ma è probabile che fosse già presente nel XV secolo. La prima fonte documentata che ne accerta l’esistenza, però, risale all’ultimo quarto del XIX secolo.

Date a parte, le fragole sono così intimamente legate al territorio e alla cultura di Nemi che almeno dal 1922 il comune ha istituito una festa dedicata a questi piccoli frutti rossi: la Sagra delle fragole di Nemi! In realtà, si pensa che questa festa abbia origini molto più antiche: nella Roma dei Papi, il 13 giugno, giorno dedicato a Santo Antonio da Padova, a Campo dei Fiori si svolgeva una festa chiamata il Trionfo delle fragole, con caratteristiche molto simili a quelle della Sagra di Nemi. Dalla zona dei Castelli Romani proveniva la frutta venduta a Roma ed è probabile, quindi, che le fragole giungessero proprio da Nemi.

Protagoniste dell’antica festa romana e della Sagra delle fragole di Nemi, che quest’anno si svolge in versione virtuale proprio in questi giorni, dal 4 al 7 giugno, sono le Fragolare , le tradizionali raccoglitrici di fragole. Durante la Roma dei Papi, le Fragolare organizzavano la festa delle fragole il 13 giugno: riempivano un grande canestro con al centro la statua di Sant’Antonio da Padova, circondata da panieri ricolmi di fragole e lo affidavano ai popolani che lo portavano in corteo sulle loro teste per le strade del centro, accompagnandolo. Durante la Sagra delle fragole di Nemi, le Fragolare sfilano in corteo per il centro del paese vestite con il tradizionale costume d’epoca: una gonna rossa, una camicia bianca, un bustino nero e mandrucella bianca, un velo di pizzo che ricopre la testa.

Tra i prodotti gastronomici preparati a base di fragole, Nemi è famosa per il Fragolino, un liquore realizzato con un’antica ricetta delle nonne, riscoperta negli anni Ottanta; e poi miele a base di fragole, marmellate, e le famose tortine con crema chantilly e fragoline di bosco! E non solo… le fragole di Nemi vengono usate anche per realizzare piatti salati, come il risotto, la pizza alle fragole e i panzerotti fritti.

La fragola “favette” di Terracina

Fragola favette di Terracina

Diversamente dalle fragoline di Nemi, la fragola favette di Terracina ha origini francesi piuttosto recenti. E’ stata introdotta in questa zona del Lazio circa cinquant’anni fa, da un’azienda francese che produceva sementi, e che voleva diffondere questa nuova varietà in tutto il mondo. La fragola favette, però, si è adattata benissimo solo al territorio e al clima dell’Agro Pontino, tanto da divenire l’unica zona al mondo che produce questa varietà di fragole. Da allora, sono gli stessi produttori locali a conservare e tramandare il seme.

La fragola favette appartiene alla varietà delle fragole unifere, che fioriscono una sola volta nel corso dell’anno, garantendo un unico raccolto, tra metà marzo e metà giugno. Le piantine vengono trapiantate, invece, nel mese di Settembre. A metà strada tra una fragolina di bosco e una varietà coltivata, la fragola favette di Terracina si distingue per il profumo e sapore intenso. Troppo grande rispetto alle fragole selvatiche, troppo rotonda per essere classica, con le bacche di rosso intenso, si caratterizza per la forma conico-arrotondata, quasi sferica, ed il gusto dolcissimo.

Anche le fragole di Terracina, come quelle di Nemi, sono apprezzate sia nella preparazione di dolci sia in quella di piatti salati: abbinate ai gamberi nel sugo delle pappardelle o ai filetti di tonno pinna rossa, sono entrate nell’offerta gastronomica di molti ristoranti locali.

Facendo parte dell’Elenco Nazionale dei Prodotti Agroalimentari tradizionali, ogni anno, tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, l’associazione Mondo Fragola di Terracina organizza “Fragolando“, una sagra dedicata a questo prodotto unico al mondo. Purtroppo, l’emergenza covid19, quest’anno, ha portato a cancellare l’evento, che, a differenza della Sagra di Nemi, non avrà neanche la sua versione virtuale.

Se non conoscete la Sagra delle fragole di Nemi, vi consigliamo di seguire in questi giorni la sua edizione virtuale sulla pagina Facebook del Comune di Nemi. Anche in assenza delle famose sagre, comunque, Nemi e Terracina vi aspettano! Non rimane che decidere quale dei due tipi di fragole provare per primo: nel dubbio, noi di #ExperienceLazio vi consigliamo di lasciarvi guidare dall’istinto… ma affrettatevi, il periodo delle fragole sta per finire!

Un commento

I commenti sono chiusi.