
Gli Etruschi, che popolo! Tra tutte le popolazioni stanziatesi nell’Italia Centrale, furono i primi a dar vita ad una civiltà dall’elevato livello culturale. La loro particolare dedizione nella sepoltura dei defunti ci ha lasciato numerose testimonianze, come le Necropoli della Tuscania e la Banditaccia nei pressi di Cerveteri, dichiarata sito Unesco dal 2004.
Le necropoli erano delle vere e proprie città popolate da tombe in cui venivano riprodotti i particolari delle abitazioni così da rendere più piacevole per il defunto la vita nell’Aldilà.
Dai bandi alla Banditaccia: l’origine del nome della Necropoli di Cerveteri
La Banditaccia costituisce l’esempio massimo dell’architettura funeraria etrusca e si estende ad ovest di Cerveteri per 100 ettari. Il suo nome risale ai primi del ‘900 quando il comune dava in concessione i terreni attraverso bandi. Le terre bandite, così chiamate, piano piano iniziarono ad essere indicate con il vezzeggiativo Banditaccia perché non erano idonee per essere coltivate o pascolate, attività principali per l’economia della comunità in quel periodo.
I confini della Banditaccia: dalla Pozzolana alla via degli Inferi
La parte più antica della Necropoli risiede nei pressi della Cava della Pozzolana dove si trova il primo gruppo di sepolcri risalenti al periodo villanoviano tra il IX a.C e il VIII d.C.
Si caratterizzano per la loro particolare forma a pozzetto in cui venivano custodite le ceneri del defunto, oppure a fossa per l’inumazione.
L’ultimo tratto della via sepolcrale che attraversa l’intero sito della Banditaccia giunge alla Via degli Inferi lungo le cui pareti si distinguono gli accessi a diversi ingressi di tombe a camera composte da uno o più vani. Se volete scoprire altre curiosità come la particolare Tomba delle Colonne Doriche, dovrete seguirci sui nostri canali social Facebook ed Instagram!
