
Lungo le cime dei Monti Faete si snoda un percorso lungo circa 9 km che si può facilmente completare in poco meno di 3 ore. Il Circuito delle Faete è uno dei tanti sentieri percorribili all’interno del Parco Regionale dei Castelli Romani. Scopriamolo insieme.
L’anello che avvolge Rocca di Papa
Scegliendo questo percorso si ha modo di addentrarsi in un fitto bosco di castagno o di godere dell’aperta campagna e dei profumi di ginestre e lecci che la popolano.
Si parte da Piazza di Vittorio a Rocca di Papa. Non molto distante, troviamo la prima tappa del nostro percorso, il punto in cui si incontra la Via Sacra, costruita dai Romani nel VII secolo a.C. Proseguendo il cammino, raggiungiamo l’occhialone, un belvedere così ribattezzato dagli abitanti del posto da cui si possono ammirare contemporaneamente i due laghi vulcanici di Nemi e Albano. Ma non solo. Quando il cielo è particolarmente terso, si può spingere lo sguardo fino al mare e scorgere sull’orizzonte il promontorio del Circeo e i profili delle isole pontine.
Continuiamo a camminare per raggiungere la terza ed ultima tappa: la vetta del Maschio delle Faete. Ben 956 metri di altezza lo rendono il monte più alto dei Colli Albani. Qui concediamoci il tempo per una breve pausa e soprattutto per godere dello splendido panorama che si apre ai nostri occhi. Una volta riposati e goduto della splendida vista, riprendiamo il sentiero che conduce nuovamente a valle. Ripercorriamo i fitti boschi di castagno e torniamo nuovamente al punto di partenza.
La Via Sacra: la strada di antichi guerrieri e imperatori

Il Circuito delle Faete è un percorso suggestivo, certo, per la ricca vegetazione ricca di profumi inebrianti. Tuttavia, uno dei motivi per cui vale la pena scegliere questo percorso è l’incontro con l’antica arteria romana, la Via Sacra, realizzata nel VII secolo a.C. con un basolato in pietra lavica nera e conservata in ottimo stato ancora oggi. La parte superiore dei lastroni di pietra presenta la forma di un poligono levigato, mentre il lato inferiore è a forma di cuneo.
La Via Sacra deve questo nome perché veniva attraversata da Latini, Equi, Volsci diretti al Tempio di Juppiter Latialis (Giove Laziale) per pregare e rendere auspici a Giove. Sotto Tarquinio il Superbo (nel 534 a.C.), il Tempio raggiunse il massimo splendore come sede delle Feriae Latine, il luogo in cui i rappresentanti delle 47 leghe latine si riunivano per celebrare in modo solenne il patto di amicizia. Il Tempio di Giove era anche il luogo per le celebrazioni dei comandanti vittoriosi e degli imperatori che qui si recavano per omaggiare la divinità di ritorno dalle imprese militari. Tuttavia, quando divenne proibito la celebrazione dei riti pagani nel 391 d.C., il Tempio andò distrutto e sui suoi resti venne costruito un eremo dedicato a San Pietro.
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