Parco Naturalistico e Archeologico di Vulci: frammenti di un’epoca lontana

Parco Archeologico e Naturalistico di Vulci

All’interno della Tuscia Viterbese sorge un piccolo centro di orginie etrusca: è Vulci, dolcemente sdraiato sulle rive del fiume Fiora.

Il Sentiero dei Briganti ci ha condotti qui, in una piccola città un tempo considerata una delle più importanti città stato dell’Etruria per il suo ruolo nei commerci con la Grecia ed altri Paesi orientali del Mediterraneo.

Vulci: da ricca signora etrusca a schiava romana

Particolamente nota nel mondo antico, Vulci era famosa soprattutto per l’artigianato e il commercio. Nel VI secolo a.C. l’artigianato locale raggiunse la massima espressione nella realizzazione di sculture bronzee e ceramiche di ottima fattura esportate in tutto il Mediterraneo.

Purtroppo, nel 280 a.C. dovette soccombere alla conquista romana cedendole gran parte dei suoi territori e segnando la sua lenta ma definitiva decadenza.

Il Parco Archeologico di Vulci: il racconto di un popolo che non c’è più

Il Parco Naturalistico ed Archeologico di Vulci accoglie al suo interno i resti del periodo etrusco ma non solo. In essa infatti convivono anche testimonianze romane e medievali dal grande valore storico rendendo l’area tra le più importanti e suggestive del Lazio.

Dei resti archeologici meritano di essere visitate:

  • le Cinta Murarie: ben 3 di esse sono state conservate in ottimo stato fino ai nostri giorni
  • il Tempio Grande, costruito nel IV secolo a.C. E restaurato in età imperiale
  • la Domus del Criptoportico probabilmente realizzata nel II secolo a.C.
    Appartenuta di sicuro ad una famiglia nobile: a dirlo le decorazioni dell’edificio e i suoi pavimenti di mosaico
  • delle Necropoli, non può mancare una tappa alla Tomba François la più famosa per le celebri pitture e il Tumulo della Cuccumella
  • tra le testimonianze dell’epoca romana, va ricordato l’Arco Onorario, opera commemorativa di Publius Sulpicius Mundus, senatore romano vissuto tra il I secolo a.C e il I secolo d.C.

Le numerose meraviglie, non solo storiche, presenti all’interno del Parco offrono ai visitatori vari itinerari per poterlo visitare ed apprezzarne a pieno i suoi tesori.