
Photo credits: https://bit.ly/2v7tuWn
Continuiamo a parlarvi di Carnevale nel Lazio, presentandovi il Carnevale di Pontecorvo, arrivato quest’anno (2020) alla sua 68° edizione. Dal 1952, i festeggiamenti carnevaleschi sono entrati a far parte della tradizione della cittadina in provincia di Frosinone, dando vita a uno dei Carnevali più rinomati della nostra regione e d’Italia.
La storia del Carnevale di Pontecorvo
Correva l’anno 1952 quando a Pontecorvo si realizzò la prima sfilata di carri allegorici. Si racconta che tutto partì da un grande elefante di cartapesta, Alicandro, acquistato a Napoli da alcuni pontecorvesi in visita nella città partenopea. Alicandro fu il protagonista della prima sfilata di carri di Pontecorvo.
Il divertimento fu tale che l’iniziativa venne ripetuta l’anno dopo e l’anno dopo ancora. Si arricchì via via di maschere, feste e eventi, fino a consolidarsi nella tradizione locale popolare, diventando l’appuntamento più atteso dell’anno.
Tra le maschere storiche del Carnevale di Pontecorvo spiccano Mazzamevere e la Principessa.
La tradizione vuole che il personaggio di Mazzamavere affondi le sue radici in un lontano passato, quando Pontecorvo venne invasa dai Saraceni. Di fronte alle efferatezze degli invasori, il grido che rimbombava per le strade del paese era “Ammazza i mori”. Il personaggio di Mazzamavere, il cui nome sembra derivi proprio da quell’esclamazione e da quel periodo di paura, è una figura col viso tinto di nero, avvolta in abiti lunghi, con un bastone in mano.
La Principessa, invece, ha origini molto più recenti. Nata nel 1979, la maschera riportò in vita le grandi serate danzanti degli anni Settanta, che terminavano con l’elezione di una Reginetta. Quest’ultima sfilava insieme alla sua Corte e a Sua Maestà Re Carnevale, trainata su un risciò da due cinesi.

Da circa 10 anni, però, un’altra maschera storica, nata negli anni Sessanta, è diventata la maschera ufficiale del Carnevale di Pontecorvo. Si tratta di Burlicchio, un personaggio che nasce dalla tradizione letteraria italiana, un po’ Arlecchino e un po’ Pinocchio, con un maganello in una mano e l’altra mano a forma di chela.
La sfilata dei carri allegorici

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L’influenza partenopea nel Carnevale di Pontecorvo si riflette soprattutto nella tradizionale sfilata di carri allegorici che, ogni anno, richiama migliaia di turisti in questa ridente cittadina della Ciociaria.
Dopo quasi 70 anni, i carri mantengono ancora un filo diretto con Alicandro, il grande elefante di cartapesta da cui tutto ebbe inizio.
La loro realizzazione infatti segue ancora le tecniche tradizionali usate nel passato. Su di una struttura portante in ferro rivestita con materiali di recupero, come cartapesta, gesso e creta, prendono vita personaggi e storie fantastiche.
Oltre al significato culturale di questo evento si deve sottolineare l’importante ruolo di testimone di mestieri e tecniche artigianali che si sarebbero persi nel tempo. Grazie alle abili mani dei maestri carristi, infatti, la realizzazione dei carri allegorici è una tradizione che si tramanda di padre in figlio, accendendo la competizione.
La competizione tra carristi, però, è ancora improntata su di uno spirito giocoso di sfida e sul senso di appartenenza e identità che li lega alla propria città. Il desiderio di dare il meglio di sé li porta quindi a migliorare, anno dopo anno, le loro fantastiche creazioni.
La tanto attesa sfilata dei carri avrà luogo domenica 23 febbraio 2020 alle ore 14.00. Sarà preceduta in mattinata dalla sfilata dei gruppi mascherati per le vie del centro cittadino, accompagnata dalle allegre note di alcuni gruppi musicali.
Molti altri eventi sono previsti per sabato 22 e martedì 25 febbraio 2020, ultimo giorno di Carnevale. Per un approfondimento sul programma vi invitiamo a consultare il sito ufficiale del Carnevale di Pontocorvo e, chiaramente, a partecipare!