
Si dice che nelle viscere del suolo laziale dorma ancora il Dio Saturno (re dell’Era Aurea, mitica epoca di floridezza) al quale venivano dedicati i Saturnalia ( dal 17 al 23 Dicembre) per assicurarsi clima mite, fertilità ed abbondanza.
Durante quei giorni eccentrici banchetti (cenationes) venivano allestiti per incantare gli occhi e deliziare il palato.
Architetti sapienti ed ingegneri progettavano e costruivano strabilianti meccanismi come pareti e soffitti mobili in cui erano raffigurati i dodici segni dello zodiaco che ruotavano imitando gli astri; famosissima l’installazione a Cassino nella villa di Marco Terenzio Varrone.
Grandi tubi, nascosti da sontuosi drappeggi, spruzzavano nelle sale acque profumate ed olii essenziali, fiori e petali venivano lasciati cadere nella Cenatio Rotunda, la sala rotonda il cui raffinato meccanismo ne permetteva una scenografica rotazione.
Si usava la tombola come oracolo, la peculiarità divinatoria dei numeri, aveva lo scopo di predire quanta fortuna avrebbero avuto gli abitanti, di mantenere tale abbondanza, equilibrio e ordine cosmico nel florido Lazio.
Dopo i Saturnalia, prima che la Chiesa Cattolica ne facesse un suo simbolo religioso, i romani, grandi conoscitori degli astri, festeggiavano il solstizio invernale con il “Dies Natalis Sol Invictus, la Nascita Del Sole Invincibile” che, avrebbe allungato le ore di luce e ridotto quelle di oscurità a beneficio della coltivazione fino al solstizio estivo di Giugno.
Si accendevano ovunque tantissime candele che simulavano la luce del sole, tutti gli edifici venivano decorati con enormi ghirlande di fronde d’abete, alloro ed edera, ci si vestiva di rosso, colore prediletto di Saturno, dell’imperatore e di Cesare, ci si scambiavano cibo e doni, si banchettava, le famiglie si riunivano, tutto era permesso, anche i giochi d’azzardo normalmente proibiti.
Ancora oggi un po’ ovunque nel mondo restano: il rosso della Roma Imperiale come colore simbolo natalizio, l’abete come albero prescelto, le candele sostituite da moderne lucine, l’otium vacanziero, i giochi, la tombola, lo scambio di regali, i banchetti e la convivialità.
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