
Forse non tutti sanno che, a due passi da Roma, si trova uno dei Musei Aeronautici più grandi e interessanti al mondo. È il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna Valle, creato ormai più di quaranta anni fa, nell’area del più antico idroscalo d’Italia, l’Idroscalo di Vigna Valle. Localizzato sulla sponda sud del Lago di Bracciano, in un’oasi di bellezza e tranquillità, il Museo si sviluppa su di una superficie di circa 13 mila mq, all’interno di quattro grandi hangar collegati tra loro, dove si può ripercorrere, in ordine cronologico, la storia dell’aviazione italiana.
Oltre alla collezione esposta, formata da circa 80 velivoli di epoche diverse, motori e numerosissimi oggetti legati alla storia dell’aeronautica, la particolarità di questo museo è quella di essere ospitato all’interno di una struttura aeronautica che si è sviluppata nel corso di circa sessant’anni, mantenendo intatte le sue caratteristiche fisiche. Il nostro racconto parte proprio da questo incredibile sito che fa da cornice al Museo Storico dell’Areonautica di Vigna Valle costituendone una delle principali caratteristiche e attrattive.
L’idroscalo di Vigna di Valle, il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico italiano

Per decisione del Maggiore del Genio Mario Maurizio Moris, nel 1904, sulle sponde del Lago di Bracciano, in località Vigna di Valle, tra Bracciano e Anguillara, nasceva il primo idroscalo italiano. L’area, per le sue caratteristiche orografiche, era il luogo ideale per la sperimentazione di barchini idroscivolanti, palloni e dirigibili. Qui, infatti, venne installato il primo Cantiere Sperimentale Aeronautico, dove, nel 1908, gli ingegneri Gaetano Arturo Crocco e Ottavio Ricaldoni diedero vita al primo dirigibile militare italiano, l’N.1.
La sua realizzazione, iniziata nel 1906 in un hangar costruito appositamente all’interno dell’area dell’idroscalo, luogo isolato al riparo da occhi indiscreti, terminò nel 1908. Intorno all’hangar vennero costruite numerose capanne per ospitare il personale ed i materiali necessari alla realizzazione del dirigibile. Il primo volo avvenne il 3 ottobre del 1908: pilotato dai suoi stessi artefici, il dirigibile N.1 fece un volo brevissimo di circa 10 km, per testare le operazioni di decollo e atterraggio. Il suo volo ufficiale, però, avvenne il 31 ottobre 1908, con destinazione Roma!

Nel 1911, venne installata la Regia Stazione Aerologica Principale di Vigna di Valle, un Osservatorio Aerologico per l’esplorazione dell’alta atmosfera: realizzata su iniziativa del Tenente Cristoforo Ferrari, era la prima base italiana dedicata a questo tipo di ricerche. Nel 1912 fu inaugurato un idrovolante, che fece storia in questo luogo. Durante la I Guerra Mondiale, nell’Idroscalo di Vigna di Valle vennero collaudati e revisionati tutti i dirigibili militari dell’esercito italiano di tipo P e M.
Trasformato in Centro Sperimentale per gli idrovolanti e per l’armamento navale negli anni 20, fino alla fine della II Guerra Mondiale. l’Idroscalo di Vigna di Valle fu anche sede dell’88° Gruppo Caccia Marittima. Dopo il 1945, divenne sede del Comando di Soccorso Aereo, fino a quando, nel 1961, gli idrovolanti Cant Z.506 uscirono dalla linea operativa dell’Aeronautica Militare e l’idroscalo venne disattivato. Dalla fine degli anni ’60 l’antico idroscalo ha ospitato diversi reparti dell’Aeronautica Militare come il Centro di Selezione ed il Centro di Sopravvivenza e Aereosoccorritori, divenendo sede, nel 1977, del famoso Museo Storico.
Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare di Vigna di Valle, un importante sito di patrimonio industriale aeronautico

Dal 24 maggio del 1977, data della sua inaugurazione, il Museo Storico dell’Aeronautica Militare ha trovato la giusta collocazione nell’area dell’antico Idroscalo di Vigna di Valle. L’idea di costituire un Museo Storico di questa Forza Armata si fece viva a partire dagli anni ’50, sull’esempio che altri paesi stranieri stavano realizzando, al fine di creare un luogo di memoria dove salvaguardare materiale e oggetti aeronautici che, senza una giusta sede, sarebbero andati persi.
Riunendo il materiale storico dell’attività dell’Aeronautica, conservato fin dagli inizi del secolo prima a Castel Sant’Angelo, poi nelle casermette della Batteria bassa sul Tevere e, successivamente, in un’altra sede sul Lungotevere delle Vittorie, dal 1961, l’Aeronautica decise di affittare il Palazzo della Vela di Torino per allestirvi il nuovo Museo. Ospitata in questa sede fino al 1974, quando l’amministrazione torinese decise di usare quell’edificio ad altri fini, nell’attesa di trovare una sede adeguata e definitiva, la collezione venne trasferita all’Idroscalo di Vigna di Valle dove già esisteva un Centro di raccolta del materiale storico e scientifico del volo. Si capì ben presto che quella localizzazione provvisoria, dove si potevano utilizzare strutture già esistenti con una riduzione notevole dei costi di trasporto e allestimento, nonostante fuori da un centro urbano, poteva rappresentare la soluzione al problema.
Alcuni degli hangar esistenti sono stati così adeguati per ospitare una parte dell’esposizione; altri, invece sono stati costruiti ex-novo. Anche lo spazio esterno, con le sue antiche infrastrutture ben conservate nel tempo, è divenuto al tempo stesso spazio espositivo e oggetto dell’esposizione.
Il percorso museale si articola all’interno di quattro grandi hangar dove, seguendo un ordine cronologico, sono esposti circa 80 velivoli, che insieme ad un ricco materiale di diversa natura, illustrano le principali tappe della storia del volo italiano. Vestiario, accessori, corrispondenza, strumenti, documenti, ma anche opere d’arte figurativa, tra cui alcuni dipinti dei pittori futuristi Pietro Annigoni, Giacomo Balla, Tato completano infatti la collezione del museo di tipo essenzialmente tecnico.

Si parte dall’Hangar Troster, la sezione che va dai Pionieri alla fine della I Guerra Mondiale. L’hangar, riadattato negli anni ’90 alla funzione museale, mantiene la struttura originaria di costruzione austriaca: insieme ad un hangar gemello, demolito negli anni ’70, venne concesso all’Aeronautica Militare italiana come risarcimento dei danni relativi alla I Guerra Mondiale. E’ il più antico hangar del genere in Italia; inizialmente ricoperto da scandole di legno, nel 1925 fu rivestito in lamiera metallica, decorata con motivi mimetici. Al suo interno sono esposti i velivoli più antichi, che oggi ci sembrano appartenere alla preistoria! Affascinanti e surreali, lasciano il visitatore a bocca aperta riportandolo indietro in un’epoca neanche troppo lontana. Sono gli aerei dei cosiddetti Assi, i piloti che avevano abbattuto almeno cinque velivoli nemici a distanza ravvicinata. Tra questi aerei, qui si può ammirare uno Spad S. VII, aereo su cui l’Asso Francesco Baracca fece il suo ultimo volo.
Dall’Hangar Troster si accede all’Hangar Velo, costruito tra il 1976 ed il 1977 in soli 200 giorni, per collegare il primo Hangar con l’Hangar Badoni. Qui si trovano i velivoli che hanno operato tra le due guerre mondiali, oltre ad alcuni oggetti legati alle spedizioni polari dei due dirigibili Norge ed Italia di Umberto Nobile. Sono esposti alcuni degli idrocorsa che parteciparono alla Coppa Schenider; due dei più significativi biplani da caccia prodotti dalla FIAT, ed il primo aereo a reazione italiano.

Il passaggio all’Hangar Badoni, costruito nel 1930, per il ricovero e la manutenzione di idrovolanti di grandi dimensioni segna l’accesso alla sezione dedicata ai velivoli operanti durante la II Guerra Mondiale e nel primo Post Guerra. All’interno di questo hangar con struttura interamente metallica di 60×66 metri, si possono ammirare alcuni dei principali caccia di costruzione italiana e i corrispettivi in dotazione degli alleati; alcuni esemplari di plurimotori da bombardamento, aerosiluramento o trasporto; un monomotore da ricognizione e da collegamento e un cacciambombardiere; alcuni velivoli da addestramento.
L’Hangar Skema è l’ultimo hangar costruito per aumentare lo spazio espositivo del Museo: pianificato nel 1978, la sua costruzione iniziò nel 1986, su di un’area ottenuta da uno sbancamento di circa 100 mila m3 di roccia. Si tratta di un hangar di grandi dimensioni, 80×40 metri, realizzato in cemento vibrato ad elementi prefabbricati, collegato all’Hangar Badoni da un corpo di collegamento. All’interno della sua superficie di 4200 m2 , disposta su due livelli, sono ospitati i velivoli più recenti: da alcuni aerei sperimentali, caccia, cacciabombardieri ad aerei da ricognizione ed addestramento. Sono esposti anche alcuni elicotteri, un aereo antisommergibile, un aereo acrobatico utilizzato dalle Frecce Tricolori e un aliante da record.
L’esposizione museale continua all’esterno, dove con una piacevole passeggiata sulle sponde del Lago di Bracciano, tra aree verdi e preesistenze di archeologia industriale si possono ammirare alcuni velivoli e monumenti a ricordo di personaggi o eventi che hanno segnato la storia dell’aviazione italiana.
Per una descrizione più specifica dei velivoli che fanno parte della collezione museale rimandiamo al sito web dello stesso Museo di Vigna di Valle, dove gli appassionati di volo potranno scoprire tutti i tipi di velivoli esposti e pregustarsi la visita. Per gli altri che, come noi, di aerei e guerre in volo ne capiscono poco o niente, lasciamo un invito a visitare questo museo straordinario, ad ingresso gratuito. Vi assicuriamo un’esperienza unica!