Civitavecchia: la città nata da un ottimo consiglio

Civitavecchia Porto - veduta dal mare
Civitavecchia Porto – veduta dal mare

Ognuno di noi è legato a Civitavecchia dal ricordo di una partenza o di un arrivo. Dall’attesa lungo il suo porto per dirigersi verso destinazioni altre. Ci è talmente familiare che crediamo di conoscerla da sempre. Sarà vero!?!

La leggenda del buon consiglio

Essendo una città portuale, Civitavecchia è stata più volte attaccata da popolazioni ‘belliche‘.
Dopo aver scongiurato il pericolo saraceno, negli ultimi anni dell’ 800 il popolo si trovò diviso sulle loro sorti: continuare a vivere in una cittadina che, sebbene fortificata, era comunque esposta agli attacchi nemici oppure trasferirsi su un’altura decisamente più sicura?
Durante l’assemblea cittadina, indetta per decidere le sorti della popolazione, fu decisivo l’intervento di un vecchio marinaio Leandro che in poco tempo riuscì a convincere l’intero uditorio che la scelta migliore fosse costruire una nuova città sulle rovine della cittadina originaria.
La nuova città, più forte e potente, venne chiamata Civita Vetula (Città Vecchia), ovvero Civitavecchia e il suo simbolo, la quercia con su incise O.C., si crede sia dovuto proprio all’Ottimo Consiglio del vecchio Leandro.

Il porto di Civitavecchia: cuore pulsante della città

Porto di Civitavecchia - raffigurazione antica
Porto di Civitavecchia – raffigurazione antica

Ancora oggi, il porto di Civitavecchia rappresenta il motore economico della città e fulcro artistico e culturale. Fu l’Imperatore Traiano a volere la sua costruzione intorno al 106 d.C. per offrire un approdo sicuro, oltre al porto di Ostia, alle forniture alimentari destinate a Roma.
L’area portuale conserva alcune delle architetture civili più importanti e rappresentative quali l’antemurale di Cristoforo Colombo, la Fontana del Vanvitelli e il Forte Michelangelo.

Forte Michelangelo: il simbolo di Civitavecchia

Civitavecchia - Forte Michelangelo
Civitavecchia – Forte Michelangelo

La fortezza fu commissionata da papa Giulio II a Bramante per difendere il porto di Civitavecchia dalle continue incursioni di pirati che dal XV secolo minacciavano di continuo la sicurezza della città con saccheggi, incendi e stragi.
Il Bramante iniziò i lavori che però vennero portati avanti dai suoi allievi, Giuliano Leno e Antonio San Gallo il Giovane. Tuttavia, la Fortezza venne completata solo sotto il pontificato di Paolo III da Farnese, conosciuto ai più come il papa delle arti.
La parte superiore della costruzione centrale, detta il Maschio, fu affidato a Michelangelo Buonarroti da cui la fortezza prese non solo il genio ma anche il nome, divenendo definitivamente il Forte Michelangelo.