
Via quell’aria mesta, eccovi una buona dose di allegria e spirito burlone! Una delle caratteristiche distintive dei Roccatani, gli abitanti di Canterano che, domenica 10 novembre, si daranno alla gioia festeggiando gli sfortunati in amore. Sì, proprio i “cornuti”.
Ormai da anni in questo piccolissimo borgo (circa 370 abitanti) adagiato su uno dei costoni dei Monti Ruffi nei pressi di Roma, la seconda domenica di Novembre si festeggiano la “Sagra della rola” e la “Festa del cornuto”.
Un mondo genuino tutto da gustare
L’ autunno è nella sua piena espressione, non solo colori intensi, ma inebrianti odori e sapori.
Incontrastata sovrana è ancora “la rola” o caldarrosta, “la ghianda di Giove” ricca in potassio, ottima per combattere crampi e palpitazioni.
Salite in auto, non indugiate! Sappiate che a mezzogiorno apriranno gli stand dove troverete ogni genere di prelibatezza enogastronomica del territorio. Vi assicuriamo che ci sarà da leccarsi i baffi. Per rievocare la tradizione pastorizia della zona, troverete tantissimi e profumati “arrosticini”, spiedini di carne ovina (castrato o pecora) cotti alla brace, serviti con verdure o patate.

E poi sfiziose bruschette… sappiate che Canterano è famosissima per la fragranza e la bontà delle sue pagnotte, fatte ancora con il lievito madre, come si faceva una volta e, con orgoglio, inserite tra i pani tipici del Lazio.
Panini e salsicce; salsicce sfumate con vino, servite con cicoria ripassata in padella con aglio e peperoncino; fagioli e cotiche; verdure grigliate. Diversi i dolci e tutti della tradizione gastronomica tipica del Lazio. Parliamo di ciambelle al vino, tozzetti, salame del re, brutti ma buoni e biscottoni al latte. Non mancheranno birra e il corposo vino rosso locale.
Assaggiate il pecorino locale sui “cecamariti”, non ve ne pentirete.
Così buoni da rendere i mariti ciechi.

I “cecamariti” sono una pasta ottenuta da farina di mais e grano, una ricetta antica, facile e veloce da realizzare, talmente gustosa da accecare i sensi.
Si racconta, infatti, che le fedifraghe, impegnate “altrove”, una volta tornate a casa, la preparassero in pochi minuti ingannando i mariti, facendogli credere il contrario.
Si possono condire in tanti modi, il più semplice: pomodorini, aglio e peperoncino.
Da mariti traditi a “re” titolati
Tranquilli. Avrete modo di smaltire il lauto pasto andondovene in giro per il paesello allietato da musica, danze e banchetti.
Incontrerete il poeta della situazione che, a dorso di mulo e con tono volutamente ampolloso, reciterà strofe che vi faranno ridere non poco. I versi saranno rivolti ad un corteo di uomini con copricapi muniti di corna, che porteranno a spalla il trono destinato al cornuto dell’anno.
Ma se non avete riso abbastanza, sappiate che l’ironia e la leggerezza proseguiranno ancora. Un comico quadretto vedrà dei giovani burloni appendere delle corna e dei nastri colorati sulle porte dei mariti (recenti protagonisti dell’allegro gossip locale) papabili candidati per la prossima festa del cornuto.
Ora non avete più motivi per starvene in poltrona, celebrate la vita, sperimentate l’umorismo e non preoccupatevi della pioggia, gli stand sono attrezzati e offrono posti al coperto.